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Curarsi con la Omeopatia

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Curarsi con l' Omeopatia:: Omeopatia come moda:::

Casi pratici di cura con la omeopatia

Quì esponiamo alcuni casi pratici di cura con la omeopatia. parleremo di alcune sintomatologie e la cura omeopatica corrispondente, sempre tenendo conto che il sintomo, in questo caso, così come in tutte le terapie olistiche, è strettamente legato alla causa stessa della malattia.

 

 

 malattie e problemi vari curati con la  omeopatia

ALLERGIE

L’arrivo della primavera non porta solo nuovi colori e nuovi profumi. Per molti rappresenta il ritorno di allergie più o meno gravi. Le malattie allergiche e, nel caso specifico quelle stagionali, rappresentano un fastidioso disturbo, che colpisce un numero sempre crescente di adulti e bambini. L’allergia consiste in una risposta esagerata del sistema immunitario a una sostanza innocua, ma riconosciuta come dannosa per l’organismo. La sostanza in questione è detta allergene: i motivi che inducono il sistema immunitario a rispondere in maniera anomala ad essa non sono chiari. L'incremento sistematico delle allergie è certamente dovuto anche all’inquinamento atmosferico: le riniti allergiche affliggono il 13% di coloro che vivono in città, contro solo il 3% di coloro che vivono in campagna; circa il 42% dei bambini sotto i cinque anni, che abitano nelle maggiori città italiane, ha sintomi asmatici.

 

L’allergia quindi è una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario di fronte a sostanze considerate erroneamente nocive. L’errore avviene nella prima fase di confronto, cioè la sostanza estranea non solo viene riconosciuta come non compatibile con l’organismo ma viene anche "ingigantita" per quanto riguarda la sua pericolosità. Ecco che allora il sistema immunitario opera da un lato una particolare segnalazione dell’estraneo nella sua memoria interna e dall’altro costruisce un numero eccessivo di anticorpi pronti a reagire massicciamente qualora si ripresentasse un nuovo contatto ( processo di sensibilizzazione ). Gli allergeni ( ovvero le sostanze allergiche ) entrano in contatto con l’organismo soprattutto attraverso l’aria respirata. I più comuni e noti sono i pollini delle piante e delle erbe presenti nell’aria da metà gennaio a fine settembre. NOCCIOLO: da gennaio a fine marzo. OLMO: da metà febbraio ad aprile. PIOPPO E SALICE: da marzo a fine maggio. PARIETARIA: da maggio a settembre ( soprattutto sulle coste a sud dell’Italia ) BETULLA: da aprile a metà giugno.

QUERCIA, FAGGIO, PLATINO, PINO: da metà maggio a metà agosto. PIANTAGGINE, ACETOSA: da maggio ad agosto. GRAMINACEE: da metà maggio a metà settembre. TARASSACO: da maggio a giugno. ORTICA: da maggio a settembre inoltrato. Esistono anche allergeni cosiddetti 'allergeni da casa', che non appartengono alle allergie stagionali ma che sono presenti nel corso di tutto l’anno e che danno gli stessi sintomi di quelli stagionali. Tra questi troviamo i prodotti che si trovano sulla desquamazione della cute di animali presenti nelle nostre case come cani, gatti, uccelli, conigli, cavie; prodotti fecali di un acaro, il dermatofagoide, che vive negli ambienti polverosi e umidi, specialmente nei materassi di lana, nei tappeti e nelle moquette.


Le manifestazioni cliniche delle reazioni allergiche sono diverse, e possono coesistere, o succedersi, nel corso della vita della persona che ne è affetto. La rinite allergica corrisponde ad un’infiammazione della mucosa nasale e si traduce in una sensazione di naso ostruito, di naso che cola, di prurito a livello del naso o del palato, di starnuti ripetuti. Può inoltre venire associata ad una irritazione oculare (rinocongiuntivite allergica). L'asma allergica, invece, è caratterizzata da un disturbo respiratorio intenso, da una respirazione affannosa con tosse (generalmente notturna). L'orticaria allergica appare spesso velocemente dopo l'ingestione o l'assunzione di un farmaco o di un alimento. Si manifesta mediante un insieme di piccole papule rosse (piccoli brufoli sulla pelle) o di placche in rilievo sulla pelle, accompagnate da prurito intenso che a volte interessa l'intero corpo. L'edema di Quincke, infine, è una forma particolare d'orticaria, che si estende in profondità verso i tessuti sottocutanei, e anche verso le mucose. Se in forma severa, può raggiungere le vie aerodigestive superiori (gola e laringe) e dare luogo a crisi di soffocamento, con caduta della pressione arteriosa e perdita di conoscenza (Shock anafilattico).

 

I prodotti biologici più adatti ad alleviare i disturbi della rinite allergica sono, Luffa Spray (2 spruzzi in ogni narice ogni 15 minuti, in fase acuta oppure 4-5 volte al giorno) e Luffa Compositum Heel compresse (1 compressa da sciogliere in bocca 3 volte al giorno).
Naturalmente, secondo la medicina biologica e omeopatica in particolare è opportuno intervenire soprattutto in fase preventiva, cominciando ad assumere dal mese di gennaio o febbraio 1 compressa di Engystol , da sciogliere in bocca 2 volte al giorno e seguire dei cicli di drenaggio e disintossicazione dell'organismo. Anche in fase di rinite allergica acuta Engystol da un valido supporto in quanto ha la capacità di stimolare il sistema immunitario e, attraverso una complessa reazione biochimica, evita la produzione di sostanze responsabili della reazione allergica.

Ideale quindi per questa primavera avere a disposizione in ufficio, in borsetta o in macchina Luffa spray , mentre Luffa C. Heel compresse ed Engystol, potrebbero essere tenute sul comodino e sciolte in bocca la mattina appena svegli e la sera prima di addormentarsi.
Per chi soffre di congiuntivite allergica, con gli occhi arrossati e lacrimanti, è utilissimo il collirio in confezioni monodose Euphrasia Heel .

  TERAPIA MEDIANTE LA FEDE E LA PREGHIERA

INSONNIA

Con il termine insonnia si indica la sensazione soggettiva di non aver tratto sufficientemente riposo dal proprio sonno, perché non adeguatamente lungo o perché privo di sufficienti capacità ristoratrici.

 

Chi soffre di insonnia sa bene quanto sia devastante non dormire. A risentirne è prima di tutto la nostra salute psicofisica - come emerge dal video allegato al post - e a seguire l'aspetto esteriore a causa della formazione di occhiaie e  borse.

 

Il fattore "durata" del sonno è purtroppo non significativo per fare diagnosi di insonnia poiché vi sono notevoli differenze individuali nella percezione della quantità di sonno di cui ciascuno necessita. Infatti vi sono persone che dormono costantemente poco più di 3 ore per notte senza alcun disturbo (persone famose che appartengono a questa tipologia erano Winston Churchill, Napoleone, Papa Giovanni XXIII, Pirandello, Thomas Edison, ...), vi sono anche individui che qualora dormano meno di dieci ore non si sentono in completo benessere e affermano di non aver dormito a sufficienza.

Dunque, per definire questo disturbo del sonno è estremamente importante tenere conto della soggettività e si può definire insonne chiunque, indipendentemente dalla durata del sonno, non dorme bene e per questo non si sente in completa efficienza fisica e mentale durante il giorno.

L'insonnia è un disturbo più comune di quanto si creda e una recente statistica indica che circa il 14% delle persone lamenta un qualche disturbo del sonno ed è insoddisfatta del proprio dormire. La percentuale di insonnia aumenta poi con l'età raggiungendo, dopo i 60-65 anni, il 33% e il sesso femminile sembra essere il più colpito.

Parlare di insonnia vuol dire in primo luogo parlare di un bisogno fondamentale dell'uomo: il sonno.

Tre sono i tipi di insonnia: il primo è detto "insonnia iniziale", cioè è presente una difficoltà ad addormentarsi a cui può seguire un sonno anche prolungato ma riferito oggettivamente insoddisfacente; il secondo tipo è "l’insonnia centrale", caratterizzata da numerosi e a volte prolungati risvegli; infine il terzo tipo (insonnia terminale), spesso conseguenza del secondo, ma definito come un mancato ripristino del sonno dopo un risveglio precoce notturno.

Tutti e tre i tipi di insonnia possono essere episodi sporadici oppure cronici.

L’insonnia sporadica è un disturbo occasionale transitorio e di solito è legata a situazioni momentanee e soprattutto di tipo ansioso (ad esempio, eventi dell’indomani che destano preoccupazioni). L’insonnia cronica è invece un disturbo persistente nel tempo e che riduce notevolmente il benessere e le prestazioni della persona.

 

Nella materia medica omeopatica sono numerosissimi i rimedi che contemplano il sintomo insonnia; uno su tutti merita particolare attenzione ed è "coffea cruda". Questo rimedio è particolarmente indicato in chi tende a privilegiare il mondo diurno rispetto a quello notturno, con un atteggiamento psichico caratterizzato da un’attività mentale esagerata; la persona che trova giovamento da "coffea" inizialmente non patisce per la sua insonnia ma ben presto si reca dal medico perché oltre a quel disturbo soffre di altri sintomi come emicrania, nevralgia, ipersensibilità cutanea, palpitazioni cardiache, il tutto aggravato dalle emozioni. "Coffea" è anche il rimedio dei bambini che non hanno mai sonno, degli studenti che hanno appena superato un esame impegnativo ed in generale della persona che ha passato una serata in condizioni di attività mentale esaltata, che non può dormire perché ha appena vissuto un’emozione molto intensa.

Se l'insonnia è episodica, dopo ad esempio una  giornata frenetica densa di stimoli, proviamo con Coffea assunta nella misura di una dose da 30 CH. Se si tratta di stimoli intellettuali come ad esempio la preparazione di un esame, proviamo allora con una dose di Kali Phosphoricum alla 30 CH oppure per lunghi periodi alla 7CH nella misura di 3/4 granuli. Se a toglierci il sonno è una cattiva notizia, il rimedio omeopatico adatto è Ignatia meglio se assunta in una dose da 30CH o anche da 200CH. Se il colpevole è un letto diverso da quello in cui dormiamo abitualmente,  proviamo con una dose di Sulphur alla 30CH. Capita anche di non riuscire a prendere sonno se troppo stanchi: assumiamo una dose di Rhus toxicodendron alla 30CH

Se l'insonnia è cronica, probabilmente saremo persone iperattive di notte e di giorno molto stanche: proviamo con l'assunzione di Nux Vomica alla 7CH nella misura di 3/4 granuli una volta al giorno. Se a toglierci il sonno sono risvegli improvvisi con tanto di tachicardia, assumiamo Arnica alla 7CH nella misura di  3/4 granuli una volta al giorno. 

Un altro rimedio molto valido è Dolisobios 16 della Boiron indicato per gli stati ansiosi, che possiamo assumere nella misura di una capsula preferibilmente prima di metterci a letto, proseguendo la cura per un mesetto circa.

Per concludere, ricordo gli accorgimenti per l'assunzione di rimedi omeopatici:

-I granuli vanno sciolti sotto la lingua.

-C'è chi sostiene - ma non tutti gli omeopati - che si debbano prendere a stomaco vuoto mezz'ora prima o un'ora dopo il pasto.
-Non si devono assumere sostanze - inclusi i dentifrici - a base di menta o canfora.

 

 

GRAVIDANZA

Durante i mesi che precedono la nascita tutte le donne vivono una trasformazione, sia a livello fisico che psicologico.

Il periodo della gravidanza è senza dubbio quello in cui una medicina dolce e sicura come quella omeopatica appunto, trova più frequentemente utilizzo. Oltre che per la cura del disturbo d'insonnia a cui lei fa riferimento, è certamente molto utile per accompagnarla senza pericoli durante tutto il periodo di gestazione e facilitare altresì il parto e i primi istanti di vita del nascituro. Le ricordo comunque che tutte le volte che il disturbo di cui lei soffre abbia la tendenza a recidivare con frequenza o comunque a cronicizzare, indipendentemente dall'età e dal particolare momento che si sta vivendo - la gravidanza nel suo specifico caso - è sempre necessario effettuare una visita accurata, che abbia come scopo quello di individuare e curare le cause profonde del suo disturbo, non rimuovendo le quali qualsiasi malessere, anche se sottoposto alla più accurata terapia sintomatica, avrà sempre la tendenza a ripresentarsi.

 

L’emergere di forti stati emotivi non deriva solo dai cambiamenti ormonali ma anche da vissuti individuali, da ansie, da paure e sensazioni che caratterizzano questo delicato percorso.

 

L’omeopatia rappresenta uno strumento di grande aiuto che interviene nel riequilibrio della sfera psicosomatica.

Tra i rimedi omeopatici due in particolare agiscono sui sintomi dominanti dei primi tre mesi: Ipeca si utilizza per la nausea che non si placa con il vomito ed è accompagnata da intensa salivazione; Sepia è indicata nelle nausee mattutine e all’odore dei cibi, ma la sua azione sarà essenziale anche dopo, se dovessero insorgere i segni di una depressione post-partum: stanchezza, senso di vuoto, irritabilità, tristezza.

 

Caulophyllum, invece, è il rimedio che è stato denominato “da sala da parto”: viene somministrato nell’ultimo mese di gravidanza e agisce in caso di “false contrazioni”, inefficaci e irregolari; inoltre prepara al parto ammorbidendo il collo dell’utero.

 

Le diluizioni utilizzate possono variare in base alle indicazioni del medico omeopata, ma per l’autoterapia si consiglia la diluizione più bassa, (5 CH) da assumere più volte al giorno facendo sciogliere tre granuli sotto la lingua.

 

I rimedi fin qui illustrati hanno una funzione di sostegno; ma la loro azione presuppone l’ascolto e la decodifica del linguaggio d’amore che solo madre e figlio, fusi nello stesso corpo, possono conoscere.

 

Ogni espressione, fisica ed emotiva, sarà simbolicamente una tappa che porterà  alla nascita di una nuova vita.


NAUSEA

  SEPIA 9 CH (3granuli 3 volte al giorno) per nausee al risveglio e all'odore del cibo

  IPECA 9 CH se è presente anche il vomito accompagnato da salivazione intensa

PROBLEMI CIRCOLATORI

  HAMAMELIS 5CH (3 granuli 3 volte al giorno) per gonfiore degli arti inferiori, varici dolenti

  COLLINSONIA 9 CH da associare in caso di emorroidi

PROBLEMI GASTROINTESTINALI

  HYDRASTIS CANADENSIS 9 CH (3 granuli 3 volte al giorno) in caso di stipsi caratterizzata da assenza di stimolo

  ROBINIA 5 CH (3 granuli 3 volte al giorno) per il bruciore di stomaco e il reflusso gastroesofageo

PROBLEMI DELLA PELLE

  CAULOPHILLUM 5 CH (3 granuli 3 volte al giorno) per le macchie di colore brunastro

  SYMPHYTUM 5 CH per prevenire le smagliature dal 4° mese in poi

 

 

L'Omeopatia può essere di grande aiuto nel favorire un parto col travaglio ridotto al minimo necessario, con contrazioni più efficaci e molto meno dolorose, e quindi meno stress per la madre e per il neonato.

Nell’ultimo mese di gravidanza, sicuramente si iniziano già i preparativi per il parto e per l’accoglienza in casa del neonato. Le ultime visite dal ginecologo o dall’ostetrica, il corso preparatorio con le tecniche di respirazione più idonee durante il travaglio, la valigia con tutto l’occorrente per la neomamma e il neonato… Ma…si può fare molto di più…

Innanzitutto convincete vostro marito ad assistervi durante il travaglio e soprattutto durante il parto: la sua presenza renderà sicuramente il travaglio meno preoccupante e spiacevole e condividendone lo stress si renderà naturale la formazione di forti legami reciproci dei genitori tra loro e con il figlio.

E l’Omeopatia? Ecco la chiave per un parto quasi indolore: durante l’ultimo mese di gravidanza assumere una volta al giorno, 3 granuli, alternandoli tra di loro (nel senso: un giorno uno, il giorno dopo l’altro, il giorno dopo ancora l’ultimo rimedio della triade)
ACTAEA RACEMOSA, CAULOPHYLLUM, ARNICA.


Questi rimedi agendo elettivamente sui legamenti e articolazioni delle ossa del bacino, sulle contrazioni dell’utero, sulla muscolatura pelvica in generale, saranno di grandissimo aiuto alla mamma. La durata del travaglio sarà ridotta al minimo (quindi per le mamme al 2°o 3°parto organizzatevi per tempo: il travaglio potrebbe durare anche solo 15-30 minuti), le contrazioni e quindi le spinte saranno molto più efficaci e molto meno dolorose soprattutto se associate ad una buona tecnica respiratoria.