Storia della Omeopatia::
I Rimedi Omeopatici::
Cosa cura l' Omeopatia::
Il
medico Omeopatico::
Curarsi con l' Omeopatia:: Omeopatia come moda:::
IL MEDICO OMEOPATICO E IL PAZIENTE
In Italia 4.000.000 circa di pazienti
ricorrono alle cure omeopatiche con medicine che sono a totale carico
dell’utente. I medici omeopatici sono circa 7.000. Per diventare Omeopata un
medico dopo il normale corso di Laurea in Medicina e Chirurgia deve frequentare
un corso che solitamente, secondo le "Norme Per la Formazione e Qualificazione
Professionale in Medicina Omeopatica (1999), è triennale per un totale di 360
ore più 50 di pratica clinica. Le scuole sono costituite da Istituti di
Formazione a carattere privato.
L’Ordine dei Medici ha istituito, recentemente, nelle varie province, Commissioni per le Medicine Non Convenzionali di cui fanno parte i medici omeopatici. L’obiettivo delle Commissioni è di stilare una sorta di censimento e un conseguente registro dei medici e delle scuole private di ogni provincia.
Per l'omeopatia particolare significato assume, oltre la malattia, quel particolare squilibrio dell'organismo che la rende possibile.
Obbiettivo del medico omeopatico è, infatti, ristabilire quelle condizioni di armonia delle funzioni dell'organismo per cui è esso stesso a superare la malattia.
Ad esempio, in una infezione delle vie respiratorie, anziché combattere il germe responsabile, il medico omeopatico tenderà a riequilibrare le funzioni del sistema immunitario del paziente. Lo stesso, in una condizione reumatica, anziché combattere il sintomo del dolore, è importante, per il medico omeopatico, risanare quello squilibrio fondamentale che rende possibile l'infiammazione dei tessuti periarticolari.
Il medico omeopatico deve fare, come il medico tradizionale, una diagnosi della malattia ma, oltre a questo, ha bisogno di conoscere le modalità reattive individuali del paziente.
Questo gli permetterà di risalire a quello squilibrio fondamentale che causa la patologia. Egli ricostruirà una storia dettagliata del caso prestando particolare attenzione alle modalita' di presentazione dei sintomi. Chiederà quando questi appaiono durante il giorno, le condizioni in cui migliorano o peggiorano, la stagione in cui eventualmente compaiono, ecc. L'analisi del medico omeopatico, includerà i sintomi della sfera psicoemotiva: il tipo di personalità del paziente, il suo umore e il suo comportamento. Inoltre le tendenze alimentari istintive: desideri e avversioni rispetto al cibo.
Questo darà un quadro globale del paziente a cui il medico farà corrispondere un medicamento che presenta le stesse modalità reattive quando somministrato ad un uomo sano.
In che modo un medico omeopatico può curare la suscettibilità ad ammalare e come può attuare una terapia che tenga conto della globalità del paziente e non solo dei sintomi della malattia?Completa anamnesi del paziente
per allargare la conoscenza del malato
dai suoi disturbi fisici alle sue abitudini
Interrogatorio
Per comprendere le ragioni dello "star male" del proprio paziente e per
scegliere i sintomi individuali che lo caratterizzano
Gerarchizzare i sintomi
Stabilire l'ordine d'importanza dei vari sintomi
Individuare la giusta costituzione
Insieme totalitario di caratteri che determina la disposizione alle malattie
L'anamnesi omeopatica
E' in parte diversa da quella allopatica. In allopatia l'obbiettivo è nella maggior parte dei casi la "diagnosi di malattia", mentre in omeopatia lo scopo è la diagnosi di malato che presenta una determinata malattia. Il medico omeopata, partendo dal quadro patologico che ha condotto il paziente all'ambulatorio, deve con arte allargare la conoscenza del malato non solo per ciò che riguarda i disturbi fisici ma anche le abitudini, le preferenze o avversioni alimentari, le reazioni alle variazioni di temperatura e clima, la traspirazione, il sonno, le vaccinazioni subite ed eventuali reazioni alle stesse, malattie nel passato ed interventi chirurgici, facilità alle emorragie, sintomi mentali (carattere, ansie, paure, irritabilità, depressione etc.).
L'interrogatorio omeopatico
E' l'arte dell'omeopata che diventa il conduttore del dialogo con il paziente, senza togliere a questo l'impressione di essere "il primo attore", senza essere limitato né vincolato nella sua espressione; stimola il paziente a cambiare argomento quando tende a dilungarsi su particolari che il terapeuta ritiene di interesse secondario e non deve coercizzare le risposte.
Il questionario omeopatico è così strutturato:
Motivo della visita
Per venire a conoscenza del motivo del
consulto (insuccesso di una terapia allopatica, allergie a farmaci, il perdurare
di un quadro patologico cronico, il desiderio di cure con prodotti naturali, per
eliminare effetti collaterali di terapie farmacologiche etc.).
Modalità della malattia
In che modo la malattia si è presentata e si è sviluppata (utile per conoscere le modalità di risposta alle patologie).
Informazione sul tipo di
terapia
Sempre utile, sopratutto per i genitori
che portano in cura i loro bambini, portare a conoscenza il modo di cura
spiegando in maniera semplice i principi su cui si basa l'omeopatia.
Anamnesi spontanea
E' quella con cui il paziente inizia a
presentarci i suoi disturbi. Si tratta quasi sempre di sintomi fisici ed è in
questo momento che valutiamo la tecnica e la possibilità terapeutica.
Anamnesi familiare
Composizione della famiglia: se vive in famiglia, come sono i rapporti con i familiari, quali sono state le più frequenti malattie nell'ambito familiare, presenza di alcoolisti in famiglia, carattere dei familiari, a chi pensa di assomigliare di più il paziente e perché (utile in quei pazienti che hanno difficoltà a parlare di se stessi).
Precedenti personali
Gravidanza: come è stata vissuta,
malattie durante la gravidanza, tipo di allattamento. Parto, primi atti
fisiologici, dentizione, vaccinazioni, infortuni, allergie…
Sintomi generali
Sono sintomi che riguardano l'organismo
nel suo complesso; reazioni al caldo e al freddo, ambientali; Quando sta meglio
o peggio nell'arco della giornata; Posizione durante il sonno; Localizzazione
dei dolori; se cammina in modo veloce o lento; Come sta prima durante e dopo i
pasti; Desideri e avversioni alimentari; Resistenza alla fatica…
Sintomi mentali
Inclinazione al pianto; Variazioni di
umore e in base a che cosa; Pazienza, impazienza, irritabilità; Se è deciso,
irresoluto... Umore al risveglio; Se fa progetti e riguardo a che cosa; Memoria:
attiva, scarsa, ridotta...; Se prova ansia, angosce in certi momenti della
giornata...
La gerarchia dei sintomi
Fattore etiologico
o fattore scatenante la malattia: raramente è valutabile con sicurezza, ma quando è ben chiaro assume valore prioritario su tutti gli altri (ad esempio patologie insorte immediatamente dopo traumi, dopo menopausa o vaccinazioni).
Sintomi mentali
la gerarchia, in mancanza del Fattore etiologico parte quasi sempre da questi sintomi: volontà di vivere la vita; volontà di godere nella vita; volontà di agire nella vita; intelletto, memoria, concentrazione; morale (ciò che è bene o male secondo il paziente); sogni (solo se sono ripetitivi come soggetto o tematica)
Istinto riproduttivo e
sessualità
Evidenzia la volontà o meno di procreare.
Sintomi bizzarri, strani, curiosi, individuali del paziente
Molto importanti perché "tipici di quel paziente".
Sintomi generali
reazioni climatiche; posizioni posturali che peggiorano o migliorano i disturbi; sudorazione; desideri, avversioni, aggravamenti, intolleranze alimentari; sete; ciclo mestruale (come sta prima, durante e dopo; m. regolari o meno, abbondanti o scarse, differenza tra giorno e notte); sonno: posizione, movimenti, come si sveglia il mattino, se digrigna i denti durante il sonno…); periodicità dei disturbi (peggiorano o migliorano in primavera, estate, inverno, autunno) precedenti patologici, vaccinazioni subite, interventi chirurgici; precedenti ereditari.
Secrezioni, escrezioni,
eliminazioni
feci, urine, saliva...
Sintomi locali
si analizzano dall'alto al basso,
partendo cioè dalla testa verso i piedi.
Sintomi caratteristici della
malattia
Sono i meno importanti per l'omeopata
perché dicono tanto della malattia ma poco del malato (patologia medica). Quando
il medico ha classificato i sintomi in ordine gerarchico, per completezza
dottrinale deve inserire il tutto nella "Costituzione" propria al paziente.
Che cosa si intende per
Costituzione? La "Civiltà" è
stata per la specie umana una sorta di Forza antiselettiva in quanto ha
determinato una modificazione nel divenire degli eventi biologici naturali
(attraverso vaccini, sieri, chemioterapici, antibiotici, proteine, vitamine,
protezione dal freddo…) e di conseguenza la sopravvivenza di organismi
costituzionalmente deboli che continuano a trasmettersi deficienze organiche e
metaboliche, incrementando la variabilità dei caratteri individuali. Ciò ha
portato ad un benefico prolungamento della vita, ma d'altro canto ha
incrementato una "Patopredisposizione", cioè una condizione in cui l'individuo
per fattori costituzionali è più sensibile di altri della stessa specie a
determinate cause patogene. Questo ci conduce al "concetto di non identità" e di
conseguenza a quello di "Costituzione" come insieme totalitario, armonizzato di
caratteri morfologici, funzionali, intellettivi, psichici nello stato di salute,
che determina la disposizione alle malattie, il loro decorso e modo di reagire
dell'organismo alle cause patogene (adattamento, resistenza).
In omeopatia le principali costituzioni sono tre: